Spesso mi vengono fatte domande preoccupate riguardo alla decisione delle banche centrali o alle politiche economiche dei governi. Come se queste fossero cose su cui la nostra opinione o la nostra azione possano avere una qualche influenza. Trovo invece che spesso non ci si preoccupi abbastanza di problemi reali su cui invece potremmo avere il pieno controllo e che potrebbero davvero fare la differenza tra la prosperità e il fallimento finanziario. Mi riferisco per esempio alla pensione, che troppo spesso ed erroneamente viene ignorata dai più.
In questo articolo, ti spiego perché non iniziare a pensare oggi alla tua pensione potrebbe rivelarsi un errore davvero molto grave.
-Studia e laureati, anche in roba che non serve a nulla, giusto per avere il pezzo di carta;
-Trova un lavoro, se possibile pubblico e con belle garanzie, che non cambierai mai nell’arco della tua vita;
-Aspetta la pensione.
A grandi linee, questa era la complessa pianificazione finanziaria che era necessario fare sino a 20-25 anni fa. Ed è quella che è stata tramandata, di generazione in generazione. Perché questo era ciò che bastava fare per risparmiare, per sostenere sé e la famiglia, per fare una vita tranquilla.
Solo chi aveva davvero voglia di ottenere, o pensava di meritare qualcosa in più, preferiva prendere strade poco battute, non accontentarsi e rischiare.
Ma, sino a 20-25 anni fa, ci si poteva sistemare in questo modo. E funzionava, nulla da dire.
Semplicemente, tutto questo oggi non funziona più. Inutile andare a sindacare sui motivi di questo cambiamento.
I cambiamenti avvengono e basta. Quando sembra che non succeda mai nulla, che sia tutto uguale a prima, è proprio in quel momento che ci si accorge che, attorno a sé, in realtà tutto è cambiato.
Questo vecchio ciclo di vita passivo, basato sulla sicurezza che “qualcuno farà pur qualcosa per me” (la scuola, un datore di lavoro, lo Stato, l’INPS, il Comune, ecc.) non funziona più. Affidarsi a questo tipo di processo, adagiarsi su questo tipo di mentalità e giocare con queste vecchie regole è oggi simbolo di sicurezza.
Sicurezza di fallire, sicurezza di non raggiungere mai i propri obiettivi finanziari, sicurezza di non migliorare la propria condizione economica.
E questo diventa ancor più vero quando si parla di pensione. Perché aspettare la pensione è da pazzi.
Risparmiare per la pensione va un po’ meglio. Costruirti un capitale per integrare la tua pensione è quello che dovresti assolutamente iniziare a fare.
Perché integrare la pensione “Perché dovrei pensare alla mia pensione se ho 20 anni?”
“Perché dovrei pensare a integrare la mia pensione visto che ho sempre lavorato e pagato i contributi?”
Lo sai che uno che oggi ha 35 anni, ha prospettive di pensione a 70 anni e con quattro soldi di assegno?
E se non sei in grado di lavorare sino a 70 anni, che si fa?
E se vivrai sino a 95 anni, che si fa in quei 25 anni di pensione da fame?
Hai presente le collette alimentari per persone indigenti?
Ecco, tu potresti essere il destinatario di quelle collette.
Oppure potresti essere costretto a vivere alle spalle dei tuoi figli. Oppure dovrai rinunciare all’assistenza domiciliare e quindi gravare ancora sulle spalle dei tuoi figli. Oppure sacrificare le spese mediche necessarie. Il mio obiettivo non è spaventarti.
Ma è mio preciso dovere, metterti in guardia da tutto questo. Quindi, tornando alle domande poste all’inizio di questo paragrafo e sintetizzabili con “Perché dovrei pensare oggi a integrare la mia pensione?” la risposta è: perché rischi di andare in pensione a 69, 75, 80 anni e con quattro soldi.
Questo essenzialmente per due motivi: la vita media si allunga; la sproporzione tra chi è in pensione e chi paga le pensioni, sarà sempre più grande.
Prova a immaginare due squadre: la prima composta da coloro che stanno pagando la pensione agli altri (i lavoratori) e la seconda, composta da coloro che si stanno facendo pagare la pensione dagli altri (i pensionati).
Immagina ora un futuro, allo stato attuale molto probabile, in cui la prima squadra sarà costretta a giocare in 8 contro la seconda squadra che può invece schierare in campo 20 giocatori.
Indovina qual è l’inevitabile conseguenza di questa sproporzione?
Come ti ho già detto il mio obiettivo non è quello di spaventarti, ma di renderti più consapevole.
E di proporti una soluzione. Una soluzione che NON consiste nel mettere 100€ al mese su un fondo pensione.
E non mi interessa se questo fondo ha un costo dello 0,5%, del 3% o del 4% annuo.
Quello che di solito sfugge, verosimilmente, è che quel denaro investito negli anni verrà restituito sotto forma di capitale o di rendita quando matureranno i requisiti per la pensione pubblica.
Ti è chiaro quindi che se nel 2038 viene deciso che l’età pensionabile deve essere spostata a 75 anni, tu quei soldi li rivedrai a 75 anni? Ti sembra sensato mettere i soldi su qualcosa che è in balìa di decisione altrui?
La giusta soluzione è dunque quella che ti permette di raggiungere un obiettivo di capitale: capitale che potrai utilizzare per andare in pensione qualche anno prima o per integrare la pensione statale.
Mattia Fusco